lunedì 29 ottobre 2012

Tui Shou

   Il tui shou è ascolto,  dell'altro e di sè in relazione all'altro: si cerca il vuoto dell'altro per poter entrare, si diventa consapevoli del proprio vuoto sotto la spinta dell'altro. In mezzo c'è il mantenere costante il contatto e l'attenzione senza che diventi concentrazione. Il massimo dell'equilibrio e' costituito due sfere perfette che si tengono reciprocamente a distanza a partire dal punto di contatto: nessuno dei due può entrare sull'altro.
Detto così però manca qualcosa: in realtà  fra le due sfere che si tengono "a distanza" c'è un costante scambio energetico, come c'è uno scambio energetico quando  si sceglie di non entrare dove si potrebbe e si resta sul limitare aspettando che l'altro senta, quando del mandarti via dell'altro riesci a raccogliere l'energia e non solo la "sconfitta", quando c'è posto per la sensazione del calore della  sua mano o il rumore del suo respiro...

domenica 28 ottobre 2012

Master Shifu non ha letto Vimala Thakar :)





...uno dice "sono seduto in silenzio ma l'uccello mi disturba". L'uccello non mi disturberà a meno che io  non mi concentri su di lui. Io mi curo di lui, lo definisco un disturbo, nel momento in cui lo giudico, lo valuto, nel momento in cui mi concentro su di lui. Così dico "mi disturba, mi distrae" . Il momento in cui dico che mi distrae o mi disturba indica che stavo resistendo. Resistere è una forma inversa di concentrazione. Resistere è una forma  di concentrazione che deve essere smascherata. Prima di poter procedere verso la meditazione è necessario rendersi conto di diverse forme di attività. Resistere è una forma di concentrazione, altrimenti perchè dovrebbe disturbarmi? Il fatto che mi disturbi implica che io abbia una relazione con lui, una relazione di resistenza. Come se l'uccello cantasse per disturbarmi o una macchina passasse per distrarmi. Io mi relaziono in questo modo. La resistenza implica una relazione.
Una relazione che  ha in se l'attrito della resistenza porta disarmonia....
(Vimala Thakar, da  Concentrazione, attenzione e consapevolezza, in  Blossoms of Friendship, 1975)

sabato 27 ottobre 2012


... to live is not very easy, to live is to move freely without any reservation, without any inhibition, in all the elements of spontaneity, with all the fearlessness of humility, to move with the movements of life, and to go through the challenges of life without friction.
When you meet a challenge and that meeting leads to a friction within you, something is missing. If you go through a relationship without friction within you, but with friction outside you , a disharmony, a disorder outside, then something is missing.
A note of music born out of the silence of the heart brings the unmanifest sounds into the world  of manifestation harmoniously and goes back into the unmanifest without causing  friction. When the note is not precise,it causes friction, first in the vocal chords of the musician himself and then in others' chords; it causes a  kind of disharmony even in the space through which it travels...
(Vimala Thakar)

lunedì 22 ottobre 2012



Ogni malattia è un problema musicale, la guarigione una soluzione musicale. Quanto più breve, e tuttavia più perfetta la soluzione, tanto maggiore è l'ingegno musicale del medico.
Le malattie permettono svariati scioglimenti. La scelta dei più adatti al fine determina l'ingegno del medico.
La speculazione intorno al mondo comincia nell'infinito assoluto soprano, nel centro, e scende giù la scala: la speculazione sul nostro io comincia con il basso infinito assoluto, con la periferia, e sale su la scala. L'assoluta riunione del basso e del soprano dà la diastole e la sistole della vita divina.
Ogni frase generale indeterminata ha qualcosa di musicale. Essa suscita fantasie filosofiche, senza esprimere alcun preciso corso di pensieri filosofici, alcuna idea filosofica intellettuale.
La musica ha molta somiglianza con l'algebra.

da "Frammenti" di Friedrich von Hardenberg (Novalis)

lunedì 8 ottobre 2012


la felicità non può essere trovata
attraverso un grande sforzo e volontà
ma è già presente, nel rilassamento e nel lasciare andare
(lama Ghendun Rimpoche)