mercoledì 10 agosto 2011

Spada, tai chi e fioretto


Mi piace molto la spada, mi dà benessere, piacere e ho cercato di sentire perché.
Quando ci penso mi viene sempre in mente un movimento preciso, l’apertura verso destra dopo "la fenice alza la testa": il polso, molto in dentro, ha alzato la punta della spada verso  l’alto e apro leggermente a destra prima di iniziare il giro verso sinistra. Sento molto il polso destro ed il sacro
E’ un chi kung 4: mi capita durante la giornata di mettermi in questa posizione,  quasi senza accorgermi, quando sono stanca, o anche solo  per il piacere di farlo. Apparentemente non ha a che fare con il mio blocco, ma rilassare e riposizionare il sacro, aprire quella porta, funziona. Mi sento come se il baricentro oscillasse e si rimettesse a posto,  sento il suo peso.  E se la colonna è una spada e il sacro la sua impugnatura, rimetterlo a posto  influenza anche la punta della spada, la testa.  Le mani  basse in  chi kung  4 mi abbassano  e rilassano le spalle che ho sempre contratte, il collo esce (come quello di una tartaruga J) e si distende. Ecco il collegamento con la gola, il mio blocco.
Ed ecco la relazione con la spada. Si potrebbe pensare che la spada  sia  un prolungamento del braccio,  ma è  una  duplicazione di tutto il corpo.  Riproduce impugnatura lama e punta che sono nella nostra colonna, dal polso/impugnatura partono i movimenti  della punta, come dal sacro quelli della testa. Certo, poi contano la posizione della mano, yin o yang,  l’altezza  del polso rispetto ai tre centri; in alcune posizioni il collegamento è più evidente, ma direi che in tutte impugnare  la spada  mi attiva il sacro.
D’altra parte è un po’ la scoperta dell’acqua calda, perché la spada corrisponde, appunto, all’elemento acqua. 
   
 Quella del Tai chi non è la mia prima esperienza  con le armi.  Ho tirato di scherma da ragazza, fioretto.

Ho provato a riprenderlo in mano:  mi sento  monca.
  La prima cosa che mi manca è il braccio senza l’arma.  E’ tenuto indietro,  più graziosamente  arcuato  nella posizione da manuale,  più basso (e più chiuso)  durante l’assalto,  del tutto scollegato dall’altro, salvo che nell’affondo,  nel quale si distende a bilanciare l’altro, ma  verso il basso.
Il tronco è di profilo, il centro non diretto verso l’avversario.
A guardare questa immagine si direbbe che la gola sia chiusa. 
E se non ricordo male la punta anticipa sempre il movimento delle gambe (e del centro).
 E’ difficile fare un paragone,  il fioretto è un’arma convenzionale,  colpisce solo di punta (nella scherma sportiva  anche la spada),  il bersaglio è limitato al tronco e comunque la posizione di guardia, che viene comunque originariamente dalla pratica dei combattimenti, qualche motivazione ce l'avrà. Ma mi resta la curiosità di sapere se qualche contaminazione con il Tai chi  avrebbe cambiato il mio modo di tirare, come ha cambiato quello di camminare in montagna, sciare, ballare...